Vinsanto del Chianti Classico Castello di Brolio



Il Vinsanto del Castello di Brolio è l’espressione “nobile” di una delle uve storiche del territorio, la Malvasia del Chianti, unita a piccole percentuali di Trebbiano e Sangiovese. La capacità di queste uve tradizionali di interpretare il luogo a seconda del suolo di coltivazione, dà un’impronta unica al nostro Vinsanto.

Nel segno della tradizione, la produzione dello storico vino passito richiede il ricorso a processi finemente artigianali, gesti antichi e pazienti che si tramandano da generazioni (lo abbiamo in parte già raccontato qui). Dalla raccolta dei grappoli a fine vendemmia, quando quantità di zuccheri e apporto aromatico sono perfetti per il lungo periodo di maturazione che questo vino deve affrontare, al loro posizionamento nelle cassette con la massima attenzione,  fino al preciso taglio dei piccioli per appenderli nei locali dove sono lasciati ad appassire per circa tre mesi. Ogni gesto richiede grande esperienza. E anche grande pazienza. Il lento appendere l’uva, grappolo dopo grappolo e la lunga attesa prima che il Vin Santo sia pronto nei caratelli, per alcune annate fino a 8 lunghi anni, sono efficaci promemoria del fatto che la natura ha bisogno di tempo. L’essiccatoio a Brolio è un luogo magico che si riempie di colori e di profumi e con la Vinsantaia sono una sorta punto di passaggio tra tradizione e presente, luoghi dove si sottolinea il gusto dell’attesa.

Il momento tanto atteso della degustazione di questo grande vino viene interpretato dallo chef Franco Sangiacomo all’Osteria di Brolio con delicata creatività, per esaltarne la grande versatilità. Ad esempio in abbinamento ad antipasti come il formaggio blu di pecora toscano, o ancora con la ricetta di un secondo gustoso quale il fegatello di maiale e favo di miele, dove si esaltano la freschezza del Vinsanto e la sua delicata aromaticità. O, infine, con i dolci tipici senesi come i ricciarelli o il “pan co’ santi” con noci ed uvetta, che completano il gusto del vino valorizzando la spezia, i sentori di frutta secca e il mandorlato. Non solo momenti di estrema piacevolezza per il palato, ma anche veicolo di conoscenza della cultura e della ricchezza di questa terra.