Arriva il “Manifesto di Sostenibilità del Chianti Classico”



Il “Manifesto di Sostenibilità del Chianti Classico”, presentato lo scorso 14 maggio durante le celebrazioni del Centenario del Consorzio, è un passo fondamentale per il futuro del nostro territorio. Il documento comprende 57 regole, suddivise in tre macro-aree: sostenibilità ambientale, sociale e culturale. Non una semplice dichiarazione di intenti, ma “regole d’indirizzo tra le quali i viticoltori potranno scegliere quelle che maggiormente si adattano alle loro caratteristiche,” ha spiegato Carlotta Gori, Direttrice del Consorzio, che disegnano un percorso ben preciso: “Siamo certi che i nostri viticoltori, da sempre custodi dell’ambiente, accoglieranno il Manifesto e lo renderanno vivo e attivo fino a farlo diventare un vero disciplinare certificato di sostenibilità del nostro territorio e delle sue produzioni.”

Per Ricasoli, certificata dal 2020 secondo lo standard Equalitas, molte di queste pratiche fanno già parte di un costante e quotidiano impegno. Sul fronte ambientale, negli ultimi trent’anni, a Brolio si è innanzitutto praticata con convinzione un’agricoltura di precisione, che spesso supera i parametri definiti dal biologico. La certificazione non ha fatto che attestare l’efficacia delle buone pratiche perseguite nel tempo. Anche la tutela della biodiversità e del grande patrimonio boschivo che caratterizza il territorio di Brolio e del Chianti Classico è posta al centro: si tratta di 880 ettari, il 73% della superficie aziendale, che uno studio commissionato nel 2022 a una società specializzata ha provato essere fondamentali nella riduzione drastica delle emissioni di CO2: i boschi di Brolio permettono di ridurre in maniera significativa l’impronta carbonica aziendale.

Racconta Francesco Ricasoli: “La sostenibilità è da sempre un valore imprescindibile per la nostra azienda. Da oggi ci impegniamo a fare ancora più nostre le linee guida del Manifesto del Chianti Classico in un percorso che ci ha visto per molti versi pionieri. Tanti i progetti più recenti c’è la realizzazione di un impianto fotovoltaico di 500 kWh per produrre a breve ancora più energia pulita, l’utilizzo di bottiglie più leggere, l’adozione di tecnologie all’avanguardia che ci permettono di risparmiare acqua, concimazioni, trattamenti. Sono solo alcuni esempi del nostro impegno concreto.”

“Anche sul fronte del benessere dei dipendenti” – prosegue “sono particolarmente orgoglioso che la nostra azienda sia premiata ogni anno dal “Welfare Index” delle PMI italiane, raggiungendo nel 2022 il 1° posto per il settore Agricoltura.” E davvero sul fronte della sostenibilità sociale, secondo pilastro del Manifesto, Ricasoli fa la sua parte: è il più importante datore di lavoro dell’area, punto di riferimento per la comunità di Gaiole e al contempo accoglie 63 lavoratori provenienti da 13 paesi diversi, ai quali viene offerto un alloggio in caso di necessità.

A questo scopo sono stati restaurati vecchi edifici agricoli presenti nella proprietà. È così che a Brolio si riserva la massima attenzione non soltanto ai vigneti e alla conservazione del vasto patrimonio boschivo, ma anche al mantenimento del paesaggio che caratterizza il Chianti Classico: strade bianche, viali di cipressi, muretti a secco, nel pieno rispetto della tradizione e dell’antica cultura contadina di questi luoghi e in linea con gli obiettivi del Manifesto. Quello culturale è il terzo importante ambito considerato all’interno del Manifesto, non ultimo anche per l’iter in corso per il riconoscimento UNESCO de “Il sistema delle Ville Fattorie nel Chianti Classico”. Si tratta di un insieme di 341 siti storici protetti e oltre 150 “ville-fattoria”, il valore culturale del Chianti, in un sistema agrario e di paesaggio conservato nei secoli grazie alle aziende.

“Sarà importante e coinvolgerà tutti a Brolio,” conclude Francesco Ricasoli, “inserire il nostro esempio di dedizione a un modello di viticoltura che rispetta ambiente, persone e paesaggio e garantisce al contempo la qualità dei nostri vini, in un progetto di più ampio respiro che coinvolge tutto il territorio del Chianti Classico come quello del Manifesto.”