Brolio e i 100 anni del Chianti Classico



Abbiamo raccontato di recente come il 2024 sia un anno di ricorrenze importanti per la denominazione Chianti Classico.  Al traguardo dei 100 anni per il Consorzio si unisce anche il decennale della creazione della Gran Selezione, categoria in cui brillano le quattro stelle firmate Ricasoli Castello di Brolio, Colledilà, Roncicone e CeniPrimo. Dopo le anticipazioni della Chianti Classico Collection in febbraio e di Vinitaly in aprile, i festeggiamenti per il centenario sono entrati nel vivo con il Grand Tasting di New York dello scorso 29 aprile.

Un grande successo” racconta Francesco Ricasoli, “Alla Masterclass che ha visto protagoniste annate dal 1949 al 1999 hanno partecipato tutti i più noti critici del vino statunitensi. Una consacrazione.” La degustazione ha svelato le potenzialità sorprendenti di eleganza e longevità dei diversi terroir della denominazione e di quello di Brolio in particolare, rappresentato proprio dall’annata più vecchia. Una 1949 che ha mostrato una straordinaria vitalità.

È stata fatta davvero tanta strada da quando nel 1924 mio nonno Luigi assieme ad altri 32 “padri fondatori” diede vita a quello che allora si chiamava ‘Consorzio per la Difesa del vino Chianti e della sua Marca d’Origine.” Fu quello  il primo consorzio di produttori vinicoli d’Italia e nacque con lo scopo di valorizzare il territorio, tutelare il vino e i produttori dalle mistificazioni che all’epoca fiorivano sulla scorta del successo del nascente marchio Chianti Classico. Luigi Ricasoli si schierò in prima fila per tutto questo, guardando al futuro con grande lungimiranza.

Già nel corso del diciannovesimo secolo, il successo del Chianti era cresciuto a tal punto che occorreva una classificazione e fu a Brolio che il “Barone di Ferro” Bettino Ricasoli creò la prima con la sua “formula del vino perfetto”, legando indissolubilmente la storia della famiglia a quella della denominazione.

“Bettino Ricasoli prima e mio nonno Luigi poi ci hanno insegnato che il futuro passa per la tutela e la valorizzazione del nostro territorio e del Sangiovese che qui è il vitigno di elezione. Una filosofia che guida anche le mie scelte da quando sono al timone dell’azienda. Credo che oggi nonno Luigi sarebbe orgoglioso di vedere che il Chianti Classico, anche grazie al lavoro consortile iniziato proprio da lui, è un marchio riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo”, prosegue Francesco Ricasoli.

 E conclude poi: “Oggi il Chianti Classico e Ricasoli sono famosi e riconosciuti in tutto il mondo, hanno un posto d’onore tra i più prestigiosi vini al mondo e sono fieri portabandiera dell’eccellenza italiana. Spetta a noi adesso continuare su questa strada, con l’auspicio che i nostri discendenti possano continuare a vivere questa storia di successo anche nei prossimi 100 anni”.