Chianti Classico Collection 2019



È già passato un anno (quasi) e la prossima edizione delle Anteprime Toscane è ormai imminente: la Chianti Classico Collection, come sempre, si svolgerà il lunedì e il martedì della settimana delle Anteprime, alla Stazione Leopolda a Firenze. Meno di due settimane, dunque, ma il grande lavoro che il Consorzio affronta ogni anno in realtà va avanti da mesi.

Non tutti sanno che il Consorzio del Chianti Classico è il più antico d’Italia e fu creato per tutelare il vino Chianti e il suo territorio.

Il vino Chianti, già conosciuto e noto in epoche antiche, ottenne tutela nel 1716 quando Cosimo III, Granduca di Toscana, decide di fissare, con un bando, i confini entro i quali tal vino potesse essere prodotto: è il primo documento legale nella storia che istituisce una zona di produzione.

Quel vino acquistò una tale importanza e fama da indurre i produttori ad unirsi in sua difesa. Accadde due secoli dopo: il 14 maggio 1924 quando un gruppo di 33 produttori si riunì a Radda in Chianti per dar vita al Consorzio per la difesa del vino Chianti e della sua marca d’origine. Il simbolo scelto all’epoca fu il Gallo Nero, storico simbolo dell’antica Lega Militare del Chianti, riprodotto da Giorgio Vasari sul soffitto del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, a Firenze. Ebbene, proprio nell’opera del Vasari, intitolata Allegoria del Chianti, sono raffigurati, oltre al Gallo Nero, i terzieri, le tre zone, del Chianti storico: Radda, Castellina e, anziché la meno conosciuta Gaiole, il Castello di Brolio.

Oltre al Castello dell’opera del Vasari, va ricordato che nella costituzione del Consorzio, il nonno del nostro Presidente Francesco Ricasoli, il Barone Luigi Ricasoli figura tra i fondatori, così come riportano gli atti sottoscritti dal notaio quel 14 maggio 1924.

Solo nel 1967 venne aggiunto il termine Classico per identificare il territorio (e il vino) del Chianti Classico perché il vino di quelle zone divenne talmente famoso che la produzione si estese ad altre aree della Toscana. Andava protetta però la zona più antica, quella storica, quella dove, come già detto, tutto ebbe inizio: oggi esistono dunque due distinte aree con Consorzi separati, quello del Chianti e quello del Chianti Classico.

Il Consorzio del Chianti Classico continua a lavorare nella stessa direzione dei fondatori, cosi da difendere e preservare e tenere alto il nome del celebre vino.

Vi aspettiamo alla Chianti Classico Collection di quest’anno e vi rimandiamo al post di giovedì prossimo per altri interessanti dettagli sulla nascita della formula del Chianti Classico ad opera di Bettino Ricasoli e sulle novità dell’edizione 2019 di lunedì 11 e martedì 12 febbraio alla Leopolda.