“Ho pensato a te”



Quando gli ultimi bagliori dell’autunno lasciano il passo al freddo e al rigore, a quel lungo monocolore che è l’inverno, è il momento di mettersi in ascolto, di ritirarsi nel silenzio dell’apparente immobilità, di riscoprire la forza dell’interiorità, di leggere, riposarsi, sorseggiare lentamente un bicchiere di vino.

Sintetizzare in una parola l’estetica raffinata del lungo letargo, del desiderio di prossimità, di vicinanza affettiva, che si fa più forte all’avvicinarsi dell’inverno e del Natale, non è cosa semplice. La luce cala e la notte arriva ogni giorno un po’ prima: stare in casa, con le persone e gli oggetti che amiamo, diventa una necessità profonda che volge alla felicità, all’intimità fatta di comodità e affabilità tra persone che si conoscono bene. In particolare, per noi italiani, estroversi, passionali, gente da melodramma, è più difficile trovare un’unica parola che sintetizzi le sfumature emozionali come invece accade nelle lingue dei paesi nordici. Ma sappiamo bene di che cosa si tratta: perché a dispetto delle temperature, o forse proprio grazie ad esse, questo è un periodo caldo. Di affetti, di sogni, di riflessioni. Il momento perfetto per assecondare il desiderio di fare felice qualcuno, con un dono. E non solo perché è Natale.

Dirlo con un biglietto, a volte, non ci basta. E così, per esprimere il nostro affetto e le emozioni più profonde, riscopriamo l’arte (e il valore) proprio di quel dono. Può essere un oggetto vissuto, carico della nostra energia. Qualcosa che fa parte di noi e del nostro mondo. Oppure, un acquisto fatto per l’occasione: un viaggio da intraprendere in due o una bottiglia di quel vino speciale che ci fa venire voglia di assaporarlo sul divano, avvolti da una copertina morbida e dalla felicità di un momento inteso.

L’importante è che il dono trasmetta (forte e chiaro) il messaggio che tutti vorremmo vederci recapitare: “Ho pensato a te”.

Ricasoli candele 3
Ricasoli regali-di-Natale
Ricasoli candele 2