L’Osteria, nuova stagione nuova personalità
15 Marzo, 2018Giorni di grande fermento qui a Brolio.
Eh sì, perché domani, 16 marzo 2018, l’Osteria riaprirà per la lunga stagione, e non vediamo l’ora.
Insieme all’Osteria, ricomincia un po’ tutto domani: alla biglietteria del Castello si riprenderà a staccare i biglietti d’ingresso, all’Agribar e all’Enoteca (che però sono rimasti sempre aperti) gli orari di apertura saranno molto più ampi.
Ma, quello che in questo momento stimola più di ogni altra cosa la nostra curiosità, è proprio la succitata Osteria. In questi due mesi e mezzo di chiusura, non è stata fatta solo la solita manutenzione, come per tutte le riaperture precedenti, stavolta qualcosa ci dice che assisteremo all’apertura di un locale con una nuova personalità.
Abbiamo sbirciato, ma davvero da lontano, perché la sorpresa vera sarà domani. Però, nelle ripetute sbirciatine, ogni volta abbiamo colto qualcosa in più.
Abbiamo visto arrivare degli arredi dal Castello, rimessi in ordine, lucidati, ma pur sempre con quella patina unica che può avere qualcosa proveniente da lassù: uno splendido armadio (chissà dove lo metteranno!), un paio di poltroncine con la seduta e lo schienale ricamati a piccolo punto (da perdere la testa), due tappeti enormi (portati a spalla da coppie di ragazzoni) e poi un baule completo di iniziali, degli oggetti piccoli (sarebbe stato necessario un binocolo ma a occhio nudo ci sono sembrate delle vecchie, bellissime, bilance), una lampada da terra… poi abbiamo visto, – e ne abbiamo avvertito l’odore – lavorare il nostro pittore di fiducia che si aggirava con mazzette colori e pennellate di prova per trovare le giuste tonalità (o forse più di una). Il fabbro ha preso delle misure, poi abbiamo visto il falegname con pannelli e scaffali! Ma cosa starà succedendo lì dentro?
Infine, abbiamo visto arrivare la nuova squadra di sala e cucina, capeggiata da chi c’era già, arricchita da nuove maestranze e guidata da un occhio esterno che, da quanto ne sappiamo, ha affidato compiti a ogni chef de partie e tirato fuori piatti, dopo assaggi e molto altro. In sala poi, prove di mise en place e meccanismi nuovi, tanto da farci sembrare (da lontano, da molto lontano) che sia comparso un candido tovagliolo di lino in sostituzione di quello di carta e che siano stati fatti ragionamenti persino su come tagliare il pane da portare a tavola.. per non parlare della ricetta e della forma del pane stesso! Da quanto ne sappiamo, un meraviglioso calice di benvenuto pare sarà la vera nota benaugurale per l’arrivo degli ospiti e allora non possiamo che chiederci: quale tra le lussuose specialità Ricasoli verrà servita nel suddetto calice?
La sensazione è che stia accadendo qualcosa di molto ragionato, e dunque che, inevitabilmente, il risultato sarà, come minimo, qualcosa di molto curato.
Noi abbiamo già prenotato un tavolo, voi?