Oggi facciamo Storia
05 Dicembre, 2019Come promesso nella quarta puntata, quella del 18 luglio, eccoci finalmente giunti all’ultima parte della storia antica di Brolio: i fedeli lettori ricorderanno i precedenti episodi della narrazione, iniziata lo scorso 10 gennaio, proseguita il 14 febbraio e poi ancora il 25 aprile e il 18 luglio come detto sopra. In quell’ultima occasione, vi annunciammo qualche cenno sul Barone Bettino Ricasoli.
Il nome di Bettino Ricasoli (n. 1809 – m. 1880) è legato alla storia del Risorgimento Italiano per essere egli stato uno dei maggiori artefici dell’Unità d’Italia: Ministro degli Interni del Governo provvisorio della Toscana dopo la partenza dei Lorena (27 aprile 1859), divenne “dittatore” della Toscana dopo la infausta pace di Villafranca le cui ripercussioni minacciavano di compromettere l’opera intrapresa in Toscana per il raggiungimento dell’unità della Patria. Reggendo la cosa pubblica con grande fede e con indomabile energia il “Barone di Ferro” – come lo chiamarono – fece dichiarare dal Parlamento Toscano irrevocabilmente decaduta la dinastia dei Lorena e portò la Toscana al plebiscito del marzo 1860 che sancì la sua unione al Piemonte. Successore del Conte di Cavour alla Presidenza del Consiglio dei Ministri del Regno d’Italia, appena proclamato, nel 1861-62, fu ancora chiamato a reggere il Governo nel 1866.
Temperamento rigido e riservato, alieno dalla politica volgarmente intesa, profondamente attaccato al senso del dovere e agli imperativi della sua coscienza, disdegnò i facili clamori delle folle e le adulazioni interessate, tornando appena libero dalle cure del Governo a ritemprare le sue forze fisiche e morali a contatto con la terra e con gli umili agricoltori, che profondamente amava e che, con costante opera, cercò di sollevare materialmente attraverso il miglioramento dell’agricoltura, ma a un tempo curandone anche il progresso intellettuale e morale.
Proclamava l’agricoltura toscana essere un “apostolato” del “vuol cuore e testa” e la funzione del proprietario essere quella di un “missionario”.
L’opera politica e civile di Bettino Ricasoli è consacrata alla sua “Vita” compilata da Aurelio Gotti e pubblicata nel 1894, da diverse e più recenti biografie e dai “Carteggi di Bettino Ricasoli”, pubblicati dall’Istituto Storico Italiano per l’Età Moderna e Contemporanea – Roma (29 volumi).
Riposa nella cripta della Cappella del Castello di Brolio, dopo un periodo iniziale di sepoltura nella Basilica di Santa Croce a Firenze.
La narrazione della cosiddetta epoca antica termina con questa ultima parte del racconto, suddiviso in ben cinque puntate: per la storia contemporanea, invece, vi aspettiamo come al solito ogni giovedì su queste stesse pagine del nostro Brolio Magazine.