Torricella, vin bianco di Toscana



La Toscana è terra di grandi rossi: affermazione tanto vera e tanto conosciuta, così da essere citata perfino dagli astemi.
La Toscana è terra anche di grandi bianchi, però. Questa, invece, è un’affermazione un po’ meno nota ma altrettanto vera.

Il nostro Torricella, in una recentissima degustazione, ha dato sfoggio di sé, senza perdere neppure un colpo. Sì, perché non è facile degustare vini bianchi di vendemmie dell’inizio del ‘900 – per di più, toscani! – e riscontrare freschezza, armonia, equilibrio, insieme a molto altro.
È quanto accaduto a Brolio lo scorso 7 di giugno, durante una verticale che dalla più recente annata del 2015, è andata indietro nel tempo fino al 1927.

Torricella era (ed è tuttora) il nome di uno dei nostri vigneti, all’epoca, impiantato con uve Malvasia e Trebbiano. Pertanto il vino era ottenuto da quelle uve e veniva vinificato in legno. Con il passare del tempo, quei vitigni sono stati sostituiti da Chardonnay e Sauvignon Blanc che hanno acquistato delle connotazioni molto territoriali, lasciandosi alle spalle le note più tipiche dei vitigni internazionali. Anche il vino, di conseguenza, ha subito grandi trasformazioni: sempre meno presenza di legno, nelle varie fasi, per arrivare ad un prodotto la cui caratteristica principale è la freschezza. Quest’ultima caratteristica, peraltro, riscontrata anche nelle vendemmie più datate e perfino nella già citata 1927.

Tra le annate che si sono distinte sulle altre, vanno menzionate la 2006, caratterizzata dalla spiccata nota balsamica, la 1994 per la presenza al naso di un bellissimo sentore di pietra focaia insieme all’arancia amara, la 1981 per le sue tostature elegantissime, la 1957, vera étoile della degustazione, per freschezza e grande pulizia di naso e bocca, la 1950 per ampiezza e complessità del suo tessuto olfattivo e, davvero, la 1927 per freschezza e sapidità!

Antonello Maietta (Presidente Nazionale AIS) e Roberto Bellini (Vicepresidente Nazionale AIS), ospiti speciali della verticale, si sono espressi con parole di grande sorpresa e apprezzamento, anticipando qualcosa che leggeremo presto su un numero di Vitae, la rivista dell’Associazione Nazionale Sommelier.