Di stagioni e vendemmie



Al termine di ogni vendemmia ci poniamo lo stesso quesito: ma le persone che assaggeranno, degusteranno, berranno, tra qualche anno, i vini della vendemmia 2018, si ricorderanno le tante considerazioni sull’andamento climatico, le riflessioni su come quando e perché fare determinate scelte, e tutto il resto?

In effetti, la risposta è molto semplice: il 99% delle succitate persone non ricorderà, ma forse non l’avrà mai neppure saputo. Possiamo estendere quell’1% di curiosi e studiosi, al 5, ma oltre è il caso di non andare.

Nonostante questa breve introduzione, non per ostinazione, né perché ci piaccia scrivere di argomenti che verranno dimenticati, come detto poco fa, desideriamo fare qualcosa, a nostro parere, di dovuto, proprio nei confronti di quell’1 – 5 %.

Ebbene ecco in poche righe – ma dense di emozione – l’andamento climatico e la vendemmia 2018.

L’acqua, la pioggia, è sempre la grande variabile e forse, insieme a pochi altri dettagli, fa la differenza dell’annata. Chi ricorderà la 2017 come l’annata della grande siccità, ora leggerà invece numeri ben diversi sulle precipitazioni e sui millimetri registrati: ben 1200 da inizio novembre 2017 al 10 ottobre 2018. Va da sé che le piante non abbiano sofferto la sete, evviva! Ma le variabili, in realtà, sono tante, talmente tante, che non si può ridurre il racconto al numero di gocce in millimetri.

Andando però alla vendemmia vera e propria, come già detto in qualche post precedente, tutti voi lettori ormai sapete che è iniziata con le uve a bacca bianca, che è proseguita con il Merlot, e che il Sangiovese è stato raccolto alla fine, insieme alle poche porzioni di Cabernet Sauvignon presenti nei nostri terreni.

Il nostro agronomo, Massimiliano Biagi, ci racconta che:

Seguendo le maturazioni fenoliche dei vari terroir, il primo raccolto è stato quello dei depositi marini, dove le uve esprimono sempre freschezza e frutta rossa. Verso la fine di settembre è iniziata invece la raccolta dei sangiovese su arenarie, alberesi e infine i depositi fluviali antichi, questi ultimi raccolti dopo la metà di ottobre, e dove la complessità aromatica ha raggiunto la sua massima capacità espressiva.

Nel complesso, possiamo affermare che la 2018 è stata una vendemmia complessa, a causa dell’andamento climatico tendenzialmente più umido delle medie passate, ma con ottime temperature estive e un periodo molto asciutto che ha caratterizzato il mese di settembre e ottobre. Grazie infatti alle buone riserve idriche del terreno, le piante non hanno mai manifestato stress idrici e di conseguenza il processo di maturazione si è svolto regolarmente. La qualità delle uve portate in cantina risulta di alto livello, facendo ben sperare in una qualità elevata.

È bello sentire e leggere queste note perché a Brolio lo studio e la ricerca sui suoli (ben 19 sui 240 ettari di vigne), suddivisi in 5 grande aree geologiche, è qualcosa di entusiasmante e va avanti dall’arrivo di Francesco Ricasoli in azienda, all’inizio degli anni ‘90.

Venerdì scorso abbiamo festeggiato tutti la fine della vendemmia con la festa che ogni anno viene organizzata in cantina, la Benfinita, e ci auguriamo che anche i nostri vini del 2018 sappiano regalare tante belle emozioni anche a voi che li degusterete, assaggerete, berrete insomma!